Il tappo saltato dell'acqua di Roma. Quando l'ecologia cala nella vita di tutti i giorni




     Non è come togliere il tappo alla vasca da bagno. L'acqua di un grande bacino idrico come il lago di Bracciano, che serve ad alimentare i consumi della città di Roma, non scompare così. Non è un problema che nasce dal nulla, all'improvviso. A pesare invece sono la miopia amministrativa e la mancanza di programmazione. Ma anche ad una profonda disattenzione ai temi ambientali che parte dalla politica, attraversa giornali e tv fino ad arrivare a caratterizzare i comportamenti di ciascuno di noi. Non è solo mala-politica e mala-gestione ma anche un problema di alfabetizzazione ecologica.

    Con la crisi idrica che ora investe Roma il problema del surriscaldamento terrestre entra dentro le case. Non è più il tema di documentari sullo scioglimenti dei ghiacci artici o di previsioni catastrofiche sull'aumento del livello dei mari che sommergerà Venezia. E' tutto molto più concreto. Il fatto che a Bracciano siano caduti appena 196 mm di pioggia da inizio 2017, contro i 603 di tutto il 2007 (l'anno meno piovoso) e ai 1.519,9 del 2014 (anno di massima piovosità), sarà dovuto a qualcosa, che non può essere spiegato solo con le bizze del tempo.

     L'ACQUA PRELEVATA - Ma l'altro problema sono le captazioni: cioè i prelievi d'acqua da laghi e fiumi per soddisfare un fabbisogno idrico che non sembra fermarsi. E qui il problema è duplice. Da una parte il benessere cittadino aumenta i consumi di acqua - i dati dell'Oms indicano che nei Paesi ricchi si consumano 425 litri a testa, i poveri 10 - dall'altro le coltivazioni sempre più intensive richiedono prelievi sempre più consistenti che spesso sono poco regolamentati (e comunque mai controllati): la domanda di acqua del settore agricolo in Italia è pari al 54.5% del totale,  quella del settore civile pare al 19,5%. E' qui che entra in gioco la cultura e la politica, che ignora i rischi. Già perché parlare di una programmazione idrica in agricoltura non fa guadagnare voti: richiede costi per innovare sistemi di irrigazione e divieti per evitare abusi; politicamente non paga

    ROMA SPRECATA - L'allarme per Roma era evidente già nei dati diffusi dall'Istat in occasione della giornata mondiale dell'acqua. (ecco il rapporto)  E non solo per i consumi pro-capite, ma per le perdite idriche, inevitabilmente legato anche al numero delle utenze allacciate. Per la capitale la percentuale di perdite idriche totale si attesta al 44,2% contro contro un media nazionale dei capoluoghi di provincia del 37,5%: Milano - per fare un paragone - è al 16,7%. Se si guardano le perdite totali lineare, cioè i metri cubi per un chilometro di rete, Roma appare seconda solo a Napoli con 130,8 metri cubi ''persi'' contro la media di 49,8 metri cubi dei capoluoghi di provincia. Ci sono poi le fontanelle, un ''arredo'' tradizionale e funzionale della Capitale, con l'acqua che scorre continuamente. Appare chiaro che regolare l'apertura con appositi rubinetti avrebbe un impatto positivo sullo spreco di acqua. Ma una delle funzionalità dei ''nasoni'' è quella di regolare la Hanno la pressione nelle tubature degli acquedotti comunali: possibile che non ci sia altro modo?

  COME RISPARMIARE ACQUA: I vademecum per risparmiare l'uso di acqua si trovano un po' ovunque. Ma per comprendere l'impatto reale bisogna anche fornire qualche dato. Facile capire che una piccola attenzione se realizzata migliaia di persone può raggiungere grandi risultati. Ma anche quali danni può fare una piccola disattenzione ripetuta.
      Il consiglio principale è quello di usare con parsimonia il rubinetto di casa, di chiuderlo quando non serve, ad esempio mentre si lavano i denti o si rade la barba.  L'effetto concreto è quello di risparmiare sei litri per ogni minuto. La doccia, poi, risparmia acqua rispetto al bagno nella vasca. Ma anche in questo caso conviene chiudere il rubinetto quando ci si insapona: il consumo di una doccia è tra gli 8 e i 13 litri al minuto.
    Aiutano a risparmiare anche i filtri ''aeratori'' messi alla fine del rubinetto: riducono quasi della metà lo spreco, senza per questo ridurre la potenza del getto, ad esempio quando si lavano i piatti. E' intuitivo il fatto che gli elettrodomestici - dalla lavatrice alla lavastoviglie - vanno usati a pieno carico. Se si lavano i piatti a mano, invece, si consuma di più. Un altro piccolo gesto è quello di usare il ricambio dell'acqua del pesce rosso per annaffiare le piante!!!
     E' evidente che un rubinetto che perde è uno spreco. Ma basta una goccia per perdere 20 litri in un giorno. Meno scontato è invece pensare che per ottimizzare i consumi per innaffiare le piante è meglio farlo la sera: serve ad evitare l'evaporazione del giorno. Gli esperti, poi, danno altri due consigli che sembrano calzare per chi affronta il caldo di questi giorni: meglio riempire una bottiglia e farla raffreddare in frigo che far scorrere l'acqua del rubinetto per averla fresca. Infine l'acqua che si raccoglie dall'accensione dell'aria condizionata o del deumidificatore può essere riutilizzata: non contiene calcare e quindi è ottima per alimentare il ferro da stiro.

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