Il bazooka di Draghi che spara col mirino. E sorprende nei dettagli
(di Corrado Chiominto per DentroLeCose.blogspot.it)
Draghi impugna il bazooka e, in una
sola volta, spara più di una cartuccia per mostrare la precisa volontà di
spingere nuovamente le banche a finanziare l’economia e rilanciare i consumi.
Obiettivo dichiarato: allontanare lo spettro della deflazione, cioè quel mix di
bassa crescita e calo dei prezzi che zavorra l’economia e il lavoro.
Ma il presidente della Bce non spara alla cieca. Sembra più un fucile ad alta precisione, che colpisce in
modo potente ma mirato. E consente di mantenere ancora in serbo munizioni a
difesa dei mercati.
Le misure adottate sono ‘’forti’’.
I tassi europei vengono ridotti di 10 punti, scendendo a 0,15 punti, il minimo
di tutti i tempi per la vecchia Europa. L’impatto sui tassi overnight sui
depositi bancari e’ deciso: per la prima volta diventano negativi (-0,1%): per loro mantenere denari senza prestarli diventerà un costo, un problema. Ci
sono poi l’avvio di maxi-prestiti mirati, a lungo termine, per le banche (i
nuovi Tltro), lo stop all’acquisto di titoli pubblici per drenare liquidità,
l’annuncio di possibili acquisti di Abs (che sono di fatto ‘’pacchetti di
prestiti a famiglie e imprese’’).
Nelle grandi linee gli
interventi erano già attesi. Il mercato aveva di fatto dato per scontato che
sarebbero stati presi.
Draghi è però riuscito a sorprendere
ancora. Sono i dettagli delle misure – che poi dettagli non sono – a fare la
differenza.
Il SuperMario europeo ben sa
che i mercati si nutrono di aspettative e certezze. E non li delude. Da una
parte stabilizza l’intervento di finanziamento delle banche annunciando tre
interventi quest’anno, dall’altro non annuncia acquisti di Abs, ma spiega che
la Bce ha avviato i lavori preparatori per effettuare questi acquisti. E prima
di arrivare all’acquisto di titoli pubblici (come fatto dalla Fed con il
quantitative easing) la strada da percorrere è lunga. Come dire: i
mercati hanno certezze di intervento e sono avvertiti della possibilità di
ulteriori possibili misure.
Il ‘’diavolo si nasconde nei
dettagli’’, le novità. Così Draghi spiega subito che il possibile acquisto di Abs non
riguarderà ‘’pacchetti’’ di titoli con prodotti derivati, ma solo Abs semplici.
Un segnale deciso a chi utilizza strumenti speculativi a fini diversi da quelli
di ‘garanzia’, per i quali sono nati. Certo, per questo sarà necessario
spettare che l’esame Bce che consentira’ di distinguere nei portafogli delle
banche la ‘spazzatura’ dagli asset buoni.
Interessante anche quel che la Bce
ha deciso sui nuovi Tltro: sono nuovi prestiti ‘’mirati’’ alle banche, a lungo
termine (4 anni) e tassi bassissimi (solo 10 punti sopra il tasso europeo di
rifinanziamento per le operazioni, il MROs). Su questo fronte sono in arrivo subito
400 miliardi.
Le banche dovranno però impegnare il 7% del totale dei loro
prestiti (esclusi i mutui) ai settori privati non finanziari. Inoltre non
dovranno conteggiare i finanziamenti dati al settore pubblico. Un modo deciso e
chiaro – sono previsti anche controlli - per finalizzare l’impegno e fare in
modo che le risorse che escono dalla Bce arrivino davvero all’economia reale. A
pompare liquidità e denaro sul mercato – dando così una spinta a consumi e
inflazione – e’ anche la decisione di sterilizzare gli acquisti settimanali di
titoli pubblici.
Ma, sempre per guardare ai
dettagli, interessante è anche quanto previsto per i ‘’tassi negativi’’ che le
banche pagheranno per le operazioni sui depositi. La decisione ha
certamente l’obiettivo di indebolire l’euro nei confronti del dollaro dando
nuova spinta alle esportazioni (un po’ come avveniva nell’Italia della prima
repubblica con le cosiddette ‘’svalutazioni competitive’’) ma per le banche si
traduce in una ‘’tassa’’, che le spinge a mettere i soldi sul mercato.
Se si guarda al dettaglio, inoltre, si vede
come il tasso negativo (quindi la tassa) dovrà essere applicato anche su quella
parte di riserve che eccede le minimo di riserve obbligatorie o che vengono parcheggiate, come fondi liquidi, alla Bce. Come dire, le banche non potranno
più tenere i soldi ‘’sotto il mattone’’ ma, per evitare penalizzazioni, dovranno
immetterli sul mercato il più possibile. Senza trucchi o sotterfugi. Certo,
dovranno trovare imprese pronte, sufficientemente capitalizzate, che consentano di prestare senza rischi. E’ questa l’altra faccia della medaglia che richiede, almeno in
Italia, misure veloci, in parte già preannunciate, per rafforzare il sistema
imprenditoriale. Ma, in attesa di questo, SuperMario ha fatto la sua parte,
senza incertezza. Scusate se è poco
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