Inpgi, non sarà per niente facile. E non per i conti





   (di Corrado Chiominto)

    Non sarà per niente facile. E non perché i conti dell’Inpgi sono a rischio e richiedono un intervento, ma anche idee di welfare positivo. Non sarà per niente facile perché il frutto avvelenato di un brutta stagione sindacale ha rotto il sentimento di appartenenza comune di una categoria. Ci ha messo l’uno contro l’altro.

    Non sarà per niente facile perché c’è il collega di 63 anni, che da ragazzo ha fatto tanta ‘’gavetta’’, così si chiamava allora il precariato, ora conta i mesi (dieci) che gli mancano per ragiungere i minimi contributivi. E dopo aver perso la ‘fissa’ pensa di non agganciare nemmeno la pensione.

     Non sarà per niente facile perché c’e’ la collega che è rimasta a lavorare per scelta;  ama il proprio mestiere ma ora si è posta il problema che, con un drastica stretta sulle pensioni, rischia di pagare salata questa sua passione. Più lavora e meno prenderà. e non è un paradosso linguistico.

      Non sarà per niente facile, perché la giovane collega - che ha un contratto a termine ma si sente fortunata rispetto ai suoi coetanei - gli hanno detto che il suo rinnovo è a rischio. Vive di incertezze e alla pensione non pensa proprio. E forse non vota. L'uno vale l’altro.

     Non sarà per niente facile perché il collega cinquantenne alza le spalle e dice “tanto finiremo nell’Inps”

    Non sarà per niente facile perché il lavoro in redazione è diventato una caienna. E come fai a dire che una nuova stagione di prepensionamenti è legata solo ai soldi che la politica metterà sul banco, quella politica dalla quale vuoi essere indipendente?

    Non sarà per niente facile perché c’è chi schiuma di rabbia guardando il proprio stipendio e i compensi dei vertici dell’Inpgi. Solo perché sei candidato ti accomuna a quelli che vorresti cambiare. Ma la rabbia acceca e non capisce che hai la stessa incazzatura.

    Tante storie di questa campagna elettorale Inpgi. Ognuna che chiede una risposta.

    Non sarà per niente facile.

    Ma io voglio provarci. Pensavo che il mio impegno sull’Inpgi dovesse guardare a conti e trasparenza. Già, credo il welfare non si faccia solo con i tagli, ma anche con progetti: ad esempio investimenti su start up e su riorganizzazione del settore editoriali finalizzate alla creazione di lavoro (e contributi).  Penso che si possano unificare le due gestioni Inpgi, ridando forza alla gestione principale e alzando le tutele per quella di Inpgi2.

     Certo, ma prima bisognerà ricostruire un’identità di categoria, un orgoglio comune  che ora sembra spezzato. Con l’idea che da questa calda campagna elettorale Inpgi -  piena di volti, arrabbiature, speranza e delusioni - alla fine non possa che nascere qualcosa di buono.  

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