Cottarelli infuriato e i ladri di futuro (e di tasse)



     Tagli del futuro, tutti ancora da decidere, per coprire maggiori spese votate ora. Con la politica che torna a scegliere con sotterfugi, guardano al consenso immediato, ipotecando il futuro. O meglio mettendo in serio rischio i promessi tagli fiscali (quindi di fatto aumentando le tasse). È questo il canovaccio andato in scena alla Camera - col parere contrario del ministero dell'economia - per finanziare l'introduzione di tutele ai 4 mila insegnanti intrappolati tra pensione e lavoro.

         Per il commissario alla Spending Review Carlo Cottarelli è apparso troppo. Ha così lasciato alle spalle il distacco anglosassone appreso negli anni passati al fondo monetario e coltivato nelle partitelle di squash con l'attuale ministro dell'economia Pier Carlo Padoan. Ha rispolverato il temperamento italiano e scritto un post di fuoco sul suo blog.  (il blog del commissario)

       ''Se si utilizzano risorse provenienti da risparmi sulla spesa per aumentare la spesa stessa - ha spiegato chiaramente -  il risparmio non potrà essere utilizzato per ridurre la tassazione su lavoro''. E solo riducendo le tasse sul lavoro - ha aggiunto - si può creare nuova occupazione. 

   Il nodo e' chiaro. E' una questione di priorità, di scelte. Che poi sono il sale della politica. Se si fanno nuove spese, non si tagliano le tasse sul lavoro: che poi - tradotto per il contribuente simplex - significa rendere più difficile stabilizzare anche nel 2015 il bonus di 80 euro e, magari, estenderlo anche a pensionati e partite Iva.

    Ma attenti, quella di Cottarelli non è una critica al governo - anche se alcuni quotidiani oggi parlano di possibili dimissioni del commissario ora in minor sintonia con Renzi (il Corsera; Repubblica) -, ma un alert per tutta la politica. È infatti la stessa chiave di lettura che trova sponda anche nel ministro dell'Economia che aveva detto no alla modifica sugli insegnanti per la mancanza di coperture.

     Cottarelli ha svelato quello che appare come un nuovo trucco della politica.  ''Si sta diffondendo la pratica - scrive Cottarelli - di autorizzare nuove spese indicando che la copertura sarà trovata attraverso future operazioni di revisione della spesa o, in assenza di queste, attraverso tagli lineari delle spese ministeriali''. Insomma, spiega con malcelata ironia il titolo del blog: ''La revisione della spesa come strumento per il finanziamento di… nuove spese''. Ma alla fine si tratta solo una finta copertura con tagli di spesa, perché pesa sulle future riduzioni di tasse. E meno tagli di imposte significa un maggior esborso fiscale.

      Il trucco è l'aggiornamento al 2014, una sorta di versione 2.0, dei meccanismi sperimentati negli anni '80, quando misure acchiappa consenso venivano adottate aumentando il debito. E quindi bruciando il futuro. Ora c'è la spending review. O meglio la promessa dei tagli che verranno. Così sono già stati impegnati per il 2015 ben 1,6 miliardi di risparmi ancora da trovare. Quelli che serviranno per stabilizzare il bonus 80 euro. Come? prima con la legge di stabilita' dove si spiega che la spending serve per evitare il taglio delle agevolazioni fiscali, poi nel decreto Pa per finanziare il pensionamento dei funzionari anziani. Ora di nuovo nel decreto Pa per per l'introduzione di quella ''quota96'' che consente di evitare dei simil-esodati nella scuola.

    Alla fine rischiano di scattare tagli lineari oppure, nella migliore delle ipotesi, si legifera creando una ''situazione paradossale in cui la revisione della spesa (futura) viene utilizzata per facilitare l'introduzione di nuove spese''. Chiaro - ammette Cottarelli - ''possono sussistere mille buoni motivi per alcune nuove spese'' ma ''se il parlamento legittimamente decide di introdurre nuove spese dovrebbe contestualmente coprirle con tagli di spesa di lineare di pari entità''. Magari ''individuadoli tra le proposte di revisione già presentate''.

     Già, perchè un elenco dei possibili tagli c'è già. Ma per fare scelte che peserebbero sul consenso serve responsabilità. Merce rara in un Paese nel quale le lezioni del passato non sono servite. E i ladri di futuro sono sempre in agguato. 


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