Il Colosseo, il gladiatore Renzi e l'indirizzo nascosto del cucciolo di dinosauro Ciro
Ci si accorge del valore dei nostri beni
culturali solo quando scoppiano i disagi e il livello di degrado supera i
limite della decenza. Ed è chiaro che non dovrebbe essere così.
La ricchezza di
un popolo è data anche dalla sua storia, dalla capacità di saper preservare i
propri beni, dargli valore. Non ci dovrebbe essere bisogno di provvedimenti
caratterizzati da necessità e urgenza.
Il
patrimonio culturale dell’Italia non rappresenta solo le nostre radici, ma
anche il nostro futuro. E’ un bene ‘esclusivo’. E questo da un vantaggio
competitivo incommensurabile in un mondo nel quale la globalizzazione tende ad azzerare
le differenze. E cosa c’è di più bello di creare valore futuro con la propria
storia?
Fuori dalla polemica: i
Beni culturali sono un servizio essenziale per il nostro Paese? E' una domanda retorica. Lo sono di
sicuro.
Proprio per il loro valore meritano una ‘’tutela’’
particolare. Ma, se da parte dei lavoratori questo impone una maggiore
attenzione e accortezza nell’uso dei propri diritti (dalle assemblee allo
sciopero, fino alla ‘pausa caffè’, già perché anche le pause sono un diritto),
dall’altra impone anche doveri a chi ha il compito di gestire il Paese. Tra
questi quelli di prevedere adeguate risorse per la valorizzazione. Anche perché i beni culturali sono come la
green economy: un investimento che frutta nel futuro, frutta tantissimo proprio
per la sua capacità di essere esclusivo.
Il governo Renzi, tra le mille
difficoltà e priorità, ha ben chiaro l’importanza e il ruolo di volano dell’economia
che il patrimonio cultura italiana può avere.
L’unica nota stonata è che le modalità scelte per l’intervento
nascondono un pregiudizio: per il governo il Paese non ancora pronto ad una
serena pianificazione e programmazione nel campo della valorizzazione
culturale.
C’e’ poi un sospetto. Certo il Colosseo si
presta a confronti gladiatori e – anche se fiorentino – questa sembra la
tecnica più amata dal Premier Renzi per contrastare nemici e opposizioni, per
promuovere innovazioni. Nel ‘’caso Colosseo’’ il sospetto è quello che il Governo fosse già
pronto al blitz. Aveva avvisato Matteralla della necessita e urgenza di fare un
decreto - è uno strumento che ‘costituzionalmente’ poco si presta alla gestione
di beni millenari e quindi poteva incontrare l’opposizione del Colle - e sapeva
dell’assemblea programmata dai lavoratori, che hanno usato un proprio diritto
in modo assolutamente legittimo.
Un
altro nodo è dovuto al fatto che il decreto, che innesta un ulteriore braccio
di ferro tra governo e sindacati, appare incidere solo su una faccia del
problema sollevato dall’assemblea dei lavoratori. Affronta i disagi delle code,
non risponde alla richiesta legittima di vedersi pagare gli arretrati
rivendicata dai custodi riuniti in assemblea. Se l’Italia vuole riconoscere il
diritto del visitatore a beneficiare delle bellezze del suo passato, deve anche
saper confermare un altro diritto di
valenza costituzionale: quello di pagare al lavoratore quanto concordato, previsto dall’articolo 36 della nostra carta.
Certo, talvolta da qualche parte bisogna
iniziare per aggredire un problema, ma poi bisogna proseguire.
Anche perche
si può sicuramente fare di più. Ad
esempio attivare procedure di valorizzazione di beni ‘’esclusi’’ nascosti, renderli fruibili.
Penso, perché ci sono incappato questa estate, al dinosauro Scipionyx
samniticus, volgarmente definito ‘’Ciro’’. E’ un cucciolo di dinosauro, trovato
nel Beneventano, a Petraroja (dove ora c’e’ un parco archeologico e solo una
riproduzione del dinosauro). Ha 113 milioni di anni ma è in eccezionale stato
di conservazione, probabilmente perché travolto da una piena e trasportato nel
fondale di una laguna privo di ossigeno. Ecco, sarebbe da valorizzare. I dinosauri non sono affascinanti solo quando si fanno gli album di figurine o si guarda un film. Ciro e’ ora in un
museo di Benevento città. Provate a scoprire dov’è? Vi avverto, inutile
chiedere agli uffici informazione disseminati sul territorio e nemmeno internet
vi aiuta.
Basta questo per capire: ma, poichè non è una favola, è anche difficile chiosare alla fine trovando una morale.
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