La 'manovra' possibile di Sbilanciamoci. Non solo TobinTax e difesa, ma anche calo Irpef, Iva e reddito anti-povertà


 
   (di Corrado Chiominto)

    Certo, c'è la tassa sulle transazioni finanziarie, la Tobin tax, che è quasi un marchio di riconoscimento. E il taglio delle spese militari, con quei costosissimi caccia F35 (ma i sommergibili U212 non sono da meno) che una volta avevano orientato il dibattito pubblico ma che ora sono finiti nel dimenticatoio.  Ma ci sono, tra l'altro, anche il calo dell'Irpef per i redditi bassi, la conferma del taglio Ires dal 2017, la riduzione dell'Iva dal 22 al 21%, 100 euro per i pensionati e una misura di sostegno al reddito per chi ha sotto gli 8.000 euro (una sorta di reddito di cittadinanza).


    Sbilanciamoci sfida la manovra contenuta della Legge di Stabilità avanzando 89 proposte per una manovra da 35 miliardi in grado di sostituire le misure adottate dal governo. E' un appuntamento fisso per la campagna che unisce una cinquantina di associazioni e Ong impegnate sui tempi della pace, dell'ambiente, dei diritti umani. Ecco un'alternativa alle misure ora in discussione in Parlamento è possibile. La ''controfinanziaria'' di Sbilanciamoci, arricchita con tabelle e grafici interattivi (eccolo, da non perdere), consente di calare nel reale principi come il rispetto dell'ambiente, buona occupazione, lotta alla speculazione finanziaria, welfare, equità, cultura.

 
       Le coperture ci sono. Ed è il nodo su cui, nella concretezza dell'iter legislativo parlamentare, si infrangono molti dei buoni propositi. Le risorse arrivano in parte dalla tassa sulle transazioni finanziarie, ma anche da una spending review che penalizza le spese per la difesa.

      Il fronte fiscale e' quello più articolato. Prevede l'arrivo della Tobin Tax, la non cancellazione della Tasi, l'abolizione della cedolare secca sugli affitti a canone libero. Ma anche il mantenimento della riduzione dal 2016 dell'imposta sui redditi delle imprese, il calo dal 22 al 21% dell'Iva e una manovra complessa sull'Irpef, con il taglio di un punto percentuale sulle due prime aliquote (quelle sui redditi più bassi) e un aumento più che proporzionale per i redditi che vanno dai 50.000 euro in su, aumentando così il meccanismo di progressività.

     Questo servirebbe a finanziare, con 11 miliardi, una ''misura strutturale di sostegno al reddito'', che somiglia molto al reddito di cittadinanza, da riconoscere a categorie in difficolta', con reddito sotto gli 8.000 euro (o un reddito famigliare sotto i 15.000). Ma ci sono anche un bonus da 100 euro per i pensionati e 1 miliardo da impiegare per occupazione di alta qualità per 50.000 persone, spostando le imprese su settori tecnologicamente avanzati.

     Difficile sintetizzare tutto: si va dall'esenzione per le tasse universitarie ha chi ha un Isee sotto i 23.000 euro a interventi in favore di chi installa pannelli solari, dalla cancellazione di 1,5 miliardi di grandi opere (Tav e Mose) a misure per sostenere partiche di economia sociale e solidale, sostenendo la piccola distribuzione organizzata e la certificazione partecipata della qualità dei prodotti biologici.

      Sarebbe una rivoluzione. Pacifica. Possibile.


      

      

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