Editoria fuori dal 'rosso'. Copie calano, ma tornano (anche se pochi) i guadagni





     Gli editori tornano a guadagnare.


    Non è più vero che fare informazione nell’era dell’informazione debba obbligatoriamente essere una sfida persa sul fronte dei ritorni economici. Certo il mercato non è cambiato. Le copie vendute sono in contrazione e anche i ricavi pubblicitari continuano a scendere, anche se meno del previsto. Ma la crisi del settore sembra aver superato le difficoltà degli anni passati. 

     Al giro di boa di metà anno i bilanci delle principali società editoriali tornano a segnare guadagni. I conti non sono certo d’oro. Ma l’inversione di tendenza è decisa. Il segreto? Una forte contrazione dei costi (che passa sui meccanismi di prepensionamento e di solidarietà pagati dai giornalisti) e una diversificazione del prodotto verso settori più promettenti: dalle copie digitali al web fino alla vecchia immarcescibile radio.

      Gli ultimi dati sulle vendite, segnati da Ads, fanno registrare a giugno una diffusione di 3,94 milioni di copie al giorno, contro i 3,96 milioni di maggio. Ne risentono anche le vendite digitali che però rappresentano stabilmente il 13% del totale. Entrare nel dettaglio è interessante. Guida la classifica il Corriere della Sera ma il quotidiano che vanta il maggior numero di abbonamenti e copie digitali vendute è Il Sole 24 Ore.

      Non va meglio con la pubblicità: il mercato, secondo i dati Nielsen Media Research sui primi cinque mesi dell’anno – vedono un calo dell’1,3% (più contenuto rispetto al passato) con la sola radio in controtendenza: -0,7% la tv, -5% la stampa (-5,5 la stampa nazionale; -4,1% quella locale, -2,2% internet (ma con esclusi la componente social e search), +5,5% la radio.
   In questo contesto la vera novità è quella che emerge dagli ultimi dati semestrali dei diversi gruppi editoriali che, nella maggior parte dei casi, segna un ritorno ai guadagni. Certo il traguardo di fine anno è lontano, se il buongiorno si vede dal mattino…


    Rcs, dal rosso al nero, aspettando il piano a settembre:
Il fatturato cala, ma i conti migliorano. Per ora si tratta solo di anticipazioni. L’appuntamento con la semestrale per il gruppo che possiede tra gli altri il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport è fissato per il 25 agosto. Nel Cda di fine luglio sono comunque stati esaminati i primi dati (Ecco il comunicato diffuso al termine) I ricavi sono calati da 611,1 a 591,9 milioni, ma il confronto è con un 2014 che aveva beneficiato del traino e delle edizioni speciali collegate ai Mondiali di Calcio. Va meglio sul fronte dei guadagni. L’Ebidta pre oneri e proventi non ricorrenti torna positivo: era in rosso per 4,2 milioni e invece ora segna un valore positivo per 5,1 milioni nonostante i costi per il lancio del canale Gazzetta Tv e del fatto che nel 2014 c’erano i Mondiali. Senza considerare queste due poste il miglioramento sarebbe di 20 milioni di euro. Interessante anche l’anticipazione del piano strategico (in arrivo a settembre) decisa con il Cda di fine luglio: all’ articolazione del gruppo in News Italia e News Spagna (con El Mundo ed Expansion) si aggiunge anche una specifica unità di business sullo sport: riunirà tutte le attività del settore, cioè la Gazzetta dello Sport e il cugino spagnolo Marca, nonché l’organizzazione di eventi sportivi di Rcs Sport e dell’agenzia di comunicazione ‘’non convenzionale’ Last Lap.

    L’Espresso, il gruppo naviga a gonfie vele sul web: Il fatturato cala e calano anche i dipendenti. Migliorano, incece, i conti. Il bilancio al 30 giugno, confrontato con il primo semestre 2014 vede il fatturato calare da 322,7 a 305,7 milioni. I dipendenti scendono da 2.310 a 2.276. Il risultato netto invece passa da 3,8 a 22,1 milioni.
   I dati diffusi per gli azionisti sono dettagliatissimi.(Ecco la relazione semestrale) Il calo degli incassi pubblicitari è stato del 3,7% (il doppio del mercato che ha invece registrato una contrazione dell’1,3%). Ma ci sono radio e internet in controtendenza: la pubblicità su radio è cresciuta del 3,5% e quella su internet del 2,8%. Del resto il sito da grande soddisfazione al gruppo: ha un’audience di 1,6 milioni di utenti unici al giorno, con un distacco del 21% rispetto al secondo classificato. Calano invece le vendite dei quotidiani (-9,9%) mentre aumentano gli abbonamento sul web ma – è scritto testualmente – “tale incremento non compensa, allo stato, la perdita di copie nel formato e canale tradizionale”. Il calo è invece del 7,5% per i periodici settimanali e del 14,7% per i mensili.

    Caltagirone editore ‘risparmia’ e ritorna in nero: Anche per il gruppo che edita Il Messaggero e Il Mattino i ricavi sono in calo: -3,7% nei primi sei mesi dell’anno, con una riduzione che raggiunge il 7,3% per i quotidiani.(Ecco dove trovare l'ultima relazione semestrale) Nonostante questo si registra una forte riduzione del costi (-16,5% per le materie prime, -7,2% per il costo del lavoro) e il risultato netto del periodo torna ad essere positivo: segnava un rosso di 5,024 milioni, ora espone un ‘attivo’ di 614 mila euro. Un risultato limitato ma che cambia il segno dei conti.
    Nella parte relativa alla prospettive per l’esercizio 2015 il gruppo scrive: ‘’la situazione generale dell’economia condiziona ancora gli investimenti pubblicitari nel settore editoriale; dopo più di sei anni di forte contrazione, i dati della raccolta pubblicitaria evidenziano una riduzione del trend negativo, anche grazie al contributo della raccolta pubblicitaria sui siti internet. Il gruppo continua ad attuare una rigorosa politica di controllo e riduzione dei costi ed ad implementare ulteriormente le versioni multimediali e le attività internet”


       GruppoIlsole24ore, quando l’economia viaggia sul web: Il gruppo editoriale controllato dalla Confindustria migliora i ricavi e torna con un margine operativo lordo in positivo. Rispetto al primo semestre del 2014 i ricavi crescono del 3,2% a quota 169 milioni ‘’grazie alla scelta strategica di creare un sistema multimedia con una filiera di nuovi quotidiani digitali specializzati pienamente integrati con il Sole 24 Ore. I ricavi digitale da contenuto informativo crescono infatti a doppia cifra, del 14%. Cresce dell’8,7% anche la raccolta pubblicitaria (in controtendenza rispetto al -2,7% del settore) e migliora del 4,4% anche la radio negli ascolti. Il Mol (Ebidta) che nel primo semestre 2014 era negativo per 1,2 milioni torna ad essere positivo per 0,3 milioni. (questa la relazione semestrale per chi vuole saperne di più)

       Poligrafici editoriale, conti migliorano ma il rosso rimane: Calano ricavi e raccolta pubblicitaria per il gruppo. E ne risentono anche i conti che migliorano decisamente ma restano in rosso. Il gruppo Poligrafici Editoriali, 
che sotto la testata Quotidiano Nazionale edita La Nazione, Il Resto del Carlino e Il Giorno, segna nei primi sei mesi dell’anno una lieve contrazione dei ricavi editoriali (da 43,7 a 41,2 milioni, con i ricavi per pubblicità  scendono da 31,2 a 29,6 milioni di euro. Il risultato operativo del periodo registra un rosso di 2,2 milioni, che però è dimezzato rispetto ai -5,2 milioni dei primi sei mesi del 2014. La relazione semestrale (eccola) indica una flessione delle vendite dei quotidiani del. 5,8% che – viene sottolineato – “è inferiore a quella del mercato”. Viene evidenziato che nel breve periodo non sono attesi cambiamenti anche se il trend negativo sembra attenuarsi.
    Dal luglio 2015, informa la relazione per gli azionisti, partono le prime uscite per prepensionamento:la fuoriuscita complessiva di 41 giornalisti al 30 settembre 2016 e il parziale inserimento di giovani figure professionali – viene spiegato – determineranno un importante effetto sul costo del lavoro, sia unitario che complessivo”.

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