La verità sulla Tasi. Molti pagheranno più che con l'Imu 2012

                                                                         (Immagine presa da internet)


    La verità sulla #Tasi? Non c'è alcun dubbio, la nuova tassa farà arrivare il prelievo locale sulla casa almeno al livello del 2012, quando l'#Imu toccò il suo massimo. Ma in molti comuni capoluogo, guardando le scelte fatte, l'esborso sarà ancora più alto. Una certezza che nemmeno la cortina fumogena alzata negli ultimi giorni riesce a nascondere.

     Le elaborazioni della Banca d'Italia sono state fatte a freddo su dati dell'Agenzia del Territorio. E, astrattamente, guardando ad una casa di dimensioni e ad una famiglia di tre persone l'istituto guidato da Ignazio Visco calcola che le imposte locali sulla prima casa (compresa la tassa sui rifiuti) aumenteranno del 60% sul 2013 se l'aliquota Tasi sarà al 2,5 per mille. Ma aggiunge anche che, in questo caso, si arriverà ai livelli toccati nel 2012 quando si tocco il picco con l'Imu e l'aumento del 60% delle rendite catastali.

     Nella realtà il prelievo in arrivo sarà ancora più alto. A Roma e Milano, anche se le due metropoli non hanno completato l'Iter in tempo, si pagherà ad ottobre il 2,5 per mille (quindi come il 2012). Ma in molte altre città - da Torino a Genova, da Napoli a Firenze - è stata fissata un aliquota al 3,3 per mille, un aumento dello 0,8 per mille accompagnato però da detrazioni o rimodulazioni in base al reddito.

       In questi comuni la tassa sarà più alta del 2012? Con buona probabilità. La legge ha infatti legato l'aumento dell'aliquota alle detrazioni ma i comuni si sono battuti e sono riusciti a far levare la norma che vincolava a restituire tutto il maggior gettito raccolto con lo 0,8 per mille. In pratica gli sconti saranno più bassi rispetto all'aumento delle aliquote, con buona pace delle rassicurazioni del governo.
 
      Per le seconde case, invece, le aliquote non cambiano. Stangata era. Stangata sarà. La Tasi si aggiunge alla vecchia Imu, che non cambia.

    Sul tema il governo scarica la responsabilità sui sindaci. Delrio dice a ragione che se ci saranno aumenti sarà colpa dei Comuni, i cittadini avranno però la "sanzione" del voto. Ma i nuovi sindaci appena eletti sono 4.000: nella metà dei Comuni la classe politica avrà 4 anni pieni per far dimenticare la stangata ora decisa.

      Inutile dire che l'appello a stare "tranquilli" fatto dal sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio ai cittadini rischia di avere lo stesso effetto dello "stai sereno" detto da Renzi a Letta.
 

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