Matteo chi? I rischi di una leadership
Di Renzi si sa molto solo apparentemente. Il suo programma risponde alle esigenze di una società liquida: al momento si ricava solo dalle interviste e dagli interventi sui social network. Fino ad oggi questo è bastato a diventare segretario del Pd. Ma ora, inforcata la bicicletta delle responsabilità, Renzi dovrà dimostrare chi è e cosa vuole fare davvero. Appunto, "Matteo chi?".
L'Italia è alla ricerca di nuovi leader. La leadership è il bilancio di una formula chimica complessa. L'ultima elaborazione sul tema è di un professore della Harvard's Kennedy School of Government, Joseph Nye. "Il Leader - scrive in Leadership e Potere - è colui che aiuta un gruppo di persone a formulare e a conseguire obiettivi condivisi: alcuni leader cercano di imporre i propri obiettivi, altri tendono di più a ricavarli dal gruppo". Al leader moderno e' richiesta la capacità di integrare Hard Power, che unisce potere e virtù machiavelliche, al più sottile Soft Power, che impone capacita' di comunicazione ma anche visione e intelligenza emotiva. Quest'ultima non è altro la capacita' di gestire relazioni e di essere carismatici. Insomma il leader deve saper far gruppo. Il "Fassina chi?" svela invece un sentimento di superiorità verso un compagno di partito ed ha poco a che vedere con l'esigenza di un leader che non deve far sorridere ma scaldare il cuore.
Inoltre, nel contesto moderno in veloce cambiamento, al leader è richiesta anche un' altra caratteristica: quella dello Smart Power, una sorta di intelligenza contestuale che impone di adeguare lo stile al contesto e ai bisogni dei seguaci. Battute importanti per raccogliere consenso devono poi lasciare spazio a progettualità e coinvolgimento su obiettivi.
La leadership poi è bene delicato nel quale il tempo non è una variabile indifferente. Basta pensare a Di Pietro. All'epoca di Tangentopoli aveva un consenso altissimo, ora è bastata una puntata della Gabanelli per metterlo fuori dal Parlamento. Il rischio di uno scivolone mediatico - soprattutto se si è sotto i riflettori - può sempre essere dietro l'angolo e non sempre trova antidoti per rimediare.
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